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Il canarino di razza spagnola Le origini di questa razza sono incerte, mancano infatti dati e documenti che ci possano informare in modo certo in merito al suo processo selettivo. Si racconta di una razza chiamata "Canario del País", che si allevava in Spagna, soprattutto in Catalogna, già a partire dalla fine del XIX° secolo e da cui derivarono in seguito per diversa selezione la razza spagnola e il timbrado. Altri racconti, anche questi senza prove documentali e anzi trasmesse a voce, citano una razza estinta "Canario de Vich", da cui derivarono le due razze menzionate. Tutto questo sembra confermare comunque che la razza spagnola deriva dalla selezione effettuata, soprattutto in Catalogna e in particolare nella zona di Barcellona, di una razza dalle caratterisctiche non ben conosciute denominata "Canario del País" y "Canario de Vich" e che doveva essere la stessa. Agli inizi del XX° secolo nella regione di Barcellona si allevava una razza di canarino caratterizzata dalla piccola taglia, ma è nel 1931, con la costituzione della "Union de Canaricultores de Barcelona" che si decide di creare una nuova razza diversa da tutte le altre esistenti, pare ispirati da una stampa dell'epoca raffigurante un esemplare dalla costituzione fisica molto slanciata e affusolata. Standard ufficiale del canarino di Razza Spagnola Taglia 25 punti -Taglia: 11,5 cm, si tollera fino a 12,5. E' una delle caratteristiche essenziali della razza. Tutti i colori sono ammessi ad eccezione del fattore rosso, anche se sarebbe sicuramente molto attraente in rosso intenso. Il colore del piumaggio non è determinante o non dovrebbe esserlo. Come si può notare dallo standard, le voci più importanti sono le prime due, relative rispettivamente a taglia e dorso e petto, sono infatti esattamente i due punti fermi, di riferimento nella selezione della Razza Spagnola. Tuttavia spesso accade che si dia troppa importanza alla taglia, lasciando passare in secondo piano tutte le altre voci, a mio avviso la Razza Spagnola non è un canarino di taglia, ma di forma, o meglio, esattamente come il fife o il gloster, la Razza Spagnola ha una taglia minuta, li possiamo distinguere tra loro però proprio grazie alla forma del corpo. In buona sostanza ritengo che un buon soggetto sia quello caratterizzato innanzitutto da un corpo slanciato e sottile, con un collo ben staccato, buon piumaggio e la coda in linea con le spalle, se poi questo soggetto ha zampe corte leggermente flesse, testa piccola e alza anche la cresta è, a mio personalissimo giudizio, molto buono e per finire se tutto ciò è accompagnato a una taglia di 11,5 cm. è ottimo. La selezioneNell'assortire le coppie cerco sempre di compensare oltre alle caratteristiche di forma, taglia e posizione anche quelle relative al piumaggio e alle zampe, ad es. un brinato che abbia zampe lunghe è a mio giudizio da scartare, perché questa caratteristica è facilmente riscontrabile negli intensi, accoppiando due soggetti lunghi di zampa si otterranno figli con lo stesso difetto, da scartare. Penso anche che intenso e brinato abbiano caratteristiche proprie ben definite, è infatti tipico dell'intenso, proprio perché a piumaggio corto, il collo ben separato dalle spalle, così come è tipico del brinato la zampa corta con tibia (coscia?) quasi invisibile, nell'assortire le coppie cerco dunque sempre di accoppiare intensi, con caratteristiche da intensi, con brinati, con caratteristiche da brinati, mai ad es. brinato con zampa lunga con intenso senza collo, otterrei solo scarto. Allo stesso modo ritengo, ma tengo a precisare che queste sono solo osservazioni personali derivanti da pochi anni di allevamento, che nella Razza Spagnola lipocromici e melaninici siano due concetti distinti, nella stragrande maggioranza dei casi i verdi si distinguono per ottimo piumaggio e spesso taglia piccola, ma non eccellono nella forma del corpo, nella testa piccola e nel collo fine e separato dalle spalle, che anzi spesso sono ampie. Qualche nota d'allevamento Quando si parla di Razza Spagnola, l'argomento che ritorna regolarmente è quello legato alla grande propensione all'allevamento tanto da essere spesso impiegati come balie anche di razze di grossa mole. Questo è vero, ma solo in parte, la Razza Spagnola ha origini comuni con il timbrado, considerato da molti allevatori di razze difficili di canarini ma anche di indigeni, come il miglior imbeccatore in assoluto, e alleva molto bene, soprattutto quei soggetti non particolarmente selezionati nel rispetto dello standard. Lo standard però ci descrive un canarino con caratteristiche anatomiche che non si conciliano felicemente con capacità riproduttive fenomenali, è infatti raro, almeno nel mio allevamento, che ci siano femmine capaci di deporre più di 4 uova per ciclo, tuttavia si può dire che alleva bene così come altre razze di canarino. Pur essendo comunque una razza robusta, ho notato una certa delicatezza nelle femmine proprio durante la deposizione, ho verificato infatti in più occasioni difficoltà a deporre il 4° uovo, la ritenzione è infatti una delle cause di maggior mortalità ed è per questo che tengo sempre femmine di scorta. Le esposizioni Tutti i canarini continuano a svilupparsi anche dopo la muta, tanto che in alcune razze, in cui sono richieste forme piene o taglia grande, è preferibile esporre soggetti nati nel primo nido, per la Razza Spagnola è il contrario, il periodo ideale per apprezzarne la qualità è quello immediatamente successivo alla fine della muta. Una volta svezzati ho l'abitudine di porre in gabbie singole i soggetti che presentano caratteristiche interessanti, questo è utile per scongiurare il pericolo di perdita di penne dovute a litigi, cosa non rara considerato il temperamento di questa razza e da evitare per quanto possibile, poiché infatti la penna ricresce almeno di 5 mm più lunga, con conseguente allungamento del soggetto. Considerate le caratteristiche della razza, alimento i miei soggetti evitando che ingrassino e fornisco dunque una alimentazione a basso tenore di proteine e grassi. Durante la muta fornisco una miscela composta quasi al 90% da scagliola e poi mele, carote, cetrioli, camelina sativa detta anche gold of pleasure, seme grasso ricco di zolfo e quindi utile alla formazione delle piume e penne, che assumono lucentezza e sericità, non fornisco pastone ai novelli, agli adulti poco, vitamine nell'acqua di bevanda una volta la settimana. La Razza Spagnola non necessita di particolare addestramento, è invece importante che il soggetto da esporre sia ragionevolmente tranquillo nella gabbia da mostra, i movimenti dovranno sì essere vigorosi, continui, ma è importante che non sbatta contro le sbarre e per questo è utile isolarlo in gabbie singole per tempo, meglio se poste in zone di passaggio e preferibilmente in basso, infatti in questo modo il soggetto assume una posizione corretta per la curiosità con cui osserva tutto quel che gli accade vicino. Conclusioni La Razza Spagnola è un canarino che a mio giudizio può essere allevato da tutti, sia dai novizi per il fatto che non richiede nulla di particolare sia dagli allevatori più esperti. Ritengo infatti che non esista nulla di semplice e che per ottenere risultati importanti occorra sempre molto impegno, molto lavoro e anche una buona dose di umiltà, questo anche nell'allevamento dei canarini quando condotto nel rispetto di uno standard. La Razza Spagnola pare vivere una stagione di grande popolarità, lo dimostrano il numero di ingabbi alle internazionali di R.E. e di Bari oltre al C.I. e la buona qualità media raggiunta, inoltre è aumentato il numero di allevatori, soprattutto giovani e questo è sicuramente positivo e bene augurante per il futuro e giovane è l'età media dei soci del Club Italiano Razza Spagnola, di cui sono socio fondatore. Testo di Vittorio Paramatti |
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