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Il canarino di razza spagnola

Tratto da Alcedo n. 3/2003

Introduzione
Dopo qualche anno di allevamento dei canarini di colore, coronato tra l'altro da qualche soddisfazione espositiva, decisi di intraprendere l'allevamento dei cardinalini del venezuela e più tardi dei lucherini testa nera, anche in questo caso con buone soddisfazioni. I canarini di Razza Spagnola li acquistai pensando di utilizzarli come balie per gli ostici, così mi dicevano tutti, lucherini testa nera, i cardinalini al contrario non mi avevano mai dato alcun problema e comunque avevo sempre allevato in purezza ed erano talmente bravi che una femmina adulta allevò da sola 3 verdoni testa nera in maniera magistrale. La sorpresa fù
che i tn, 2 coppie, dimostrarono eccellenti doti riproduttive tanto da ottenere a fine cove ben 22 novelli, su 24 uova deposte 22 erano fertili! Troppo facile! per questo e anche per gli obblighi Cites, decisi di allevare solo i Razza Spagnola, perché nel frattempo avevo imparato ad apprezzarne le qualità non solo riproduttive ma anche estetiche. Quelli che possedevo erano canarini destinati all'allevamento come balie e pertanto privi di quelle caratteristiche che potei invece ammirare, stupefatto, al mondiale di Zutphen in Olanda, dove erano presenti ben 25 stamm e 128 singoli. Alla fine dell'estate seguente, grazie anche al catalogo del mondiale in Olanda e alla rivista spagnola cui ero abbonato, notai tra i premiati sia al mondiale precedente sia al nazionale, il nome di un allevatore della provincia di Barcellona, quindi relativamente vicino a Milano. Gli scrissi una lettera a cui rispose poco tempo più tardi e fù così che mi recai a Matarò, a casa di Josep Maria Brullet i Pons, uno degli allevatori più famosi e più premiati proprio con la Razza Spagnola a numerosi concorsi mondiali, questo non lo sapevo e fu per me quindi una gradita sorpresa. Acquistai qualche coppia, ma soprattutto appresi molto del poco che sò sulla Razza Spagnola, nel viaggio di ritorno appuntavo ogni cosa mi tornava in mente su scontrini, pezzetti di carta, in modo da non perdere quanto i coniugi Brullet avevano avuto la bontà di insegnarmi. Da queste coppie ottenni solo 15 novelli, ma all'internazionale di Reggio Emilia di quello stesso anno, era il 1999, da esordiente, ebbi la soddisfazione di piazzarmi 2° con lo stamm unicolore e questa fu la dimostrazione che avevo acquistato bene e che avevo saputo far tesoro degli insegnamenti del buon Brullet.
Le origini della razza spagnola

Le origini di questa razza sono incerte, mancano infatti dati e documenti che ci possano informare in modo certo in merito al suo processo selettivo. Si racconta di una razza chiamata "Canario del País", che si allevava in Spagna, soprattutto in Catalogna, già a partire dalla fine del XIX° secolo e da cui derivarono in seguito per diversa selezione la razza spagnola e il timbrado. Altri racconti, anche questi senza prove documentali e anzi trasmesse a voce, citano una razza estinta "Canario de Vich", da cui derivarono le due razze menzionate. Tutto questo sembra confermare comunque che la razza spagnola deriva dalla selezione effettuata, soprattutto in Catalogna e in particolare nella zona di Barcellona, di una razza dalle caratterisctiche non ben conosciute denominata "Canario del País" y "Canario de Vich" e che doveva essere la stessa. Agli inizi del XX° secolo nella regione di Barcellona si allevava una razza di canarino caratterizzata dalla piccola taglia, ma è nel 1931, con la costituzione della "Union de Canaricultores de Barcelona" che si decide di creare una nuova razza diversa da tutte le altre esistenti, pare ispirati da una stampa dell'epoca raffigurante un esemplare dalla costituzione fisica molto slanciata e affusolata.
Il
riconoscimento ufficiale avvenne a Madrid l'8 novembre del 1948, in occasione del "IV° Congreso Nacional de Avicultura", in cui si presentarono anche lo standard e la scheda di giudizio. In quella occasione ottenne grande successo e gli fu dato il nome di Razza Espanola.
Nel febbraio del 1956 si tenne a Barcellona il "IV° Congreso de la C.I.C." in cui lo si riconobbe internazionalmente, lo stesso fece più tardi la C.O.M., nata dalla fusione della C.I.C. e della A.O.I., nel 1961. Al mondiale di Bruxelles nel 1962, fu assegnato il primo titolo mondiale, sia singolo che
stamm, a Juan Calaf. Purtroppo nel 1971, pare a causa della bassa partecipazione di uccelli spagnoli ai concorsi mondiali o per un disguido pare dovuto al riconoscimento del timbrado, la Razza Spagnola non venne contemplata nel regolamento C.O.M., tanto che nel 1976 organizzando il mondiale a Valencia, gli allevatori spagnoli scoprirono di non poter partecipare. Fu in questo momento che si fonda come orgogliosa risposta all'errore della C.O.M., a Barcellona il "Club de Raza Española", che sotto la presidenza di Juan Luis Martì Sàiz, intraprese un enorme lavoro per raccogliere un ampio dossier a testimonianza del precedente riconoscimento. Tutta la documentazione raccolta fu allora consegnata al Presidente dell'A.O.N.S., Andrés Colom Negre e poi grazie al lavoro diplomatico dell'allora presidente del "Colegio Nacional de Jueces", Alfonso Babra Garcìa, la C.O.M. riconobbe l'errore e la Razza Spagnola fu nuovamente ammessa a concorso già a partire dal mondiale del 1977 a Genova.

Standard ufficiale del canarino di Razza Spagnola

Taglia 25 punti
Dorso e petto 25 punti
Testa e collo 10 punti
Ali e coda 10 punti
Zampe 10 punti
Piumaggio 10 punti
Agilita' 5 punti
Condizioni generali 5 punti

-Taglia: 11,5 cm, si tollera fino a 12,5. E' una delle caratteristiche essenziali della razza.
-Dorso e petto: devono essere entrambi stretti per dare una silhoutte simile a un cilindro fine, anche questa è una caratteristica basilare.
-Testa e collo: la testa deve essere piccola, con le piume rialzate ad esprimere viva curiosità, il collo sia corto, sottile e ben staccato dalle spalle.
-Ali e coda: ali lunghe, terminanti a punta senza incrociarsi, la coda leggermente forcuta e soprattutto in linea con le spalle.
-Zampe: corte con dita piccole, la tibia sia quasi invisibile.
-Piumaggio: corto, liscio, ben aderente
al corpo, senza arricciature ai fianchi ed incravattature al petto.
-Agilità: il soggetto deve essere in vigoroso movimento, un temperamento troppo calmo non gli si addice.
-Condizioni generali: in buona salute, pulito.

Tutti i colori sono ammessi ad eccezione del fattore rosso, anche se sarebbe sicuramente molto attraente in rosso intenso. Il colore del piumaggio non è determinante o non dovrebbe esserlo.

Come si può notare dallo standard, le voci più importanti sono le prime due, relative rispettivamente a taglia e dorso e petto, sono infatti esattamente i due punti fermi, di riferimento nella selezione della Razza Spagnola. Tuttavia spesso accade che si dia troppa importanza alla taglia, lasciando passare in secondo piano tutte le altre voci, a mio avviso la Razza Spagnola non è un canarino di taglia, ma di forma, o meglio, esattamente come il fife o il gloster, la Razza Spagnola ha una taglia minuta, li possiamo distinguere tra loro però proprio grazie alla forma del corpo. In buona sostanza ritengo che un buon soggetto sia quello caratterizzato innanzitutto da un corpo slanciato e sottile, con un collo ben staccato, buon piumaggio e la coda in linea con le spalle, se poi questo soggetto ha zampe corte leggermente flesse, testa piccola e alza anche la cresta è, a mio personalissimo giudizio, molto buono e per finire se tutto ciò è accompagnato a una taglia di 11,5 cm. è ottimo.
Tuttavia nello standard non è però menzionata una caratteristica importante che è la posizione, il canarino di Razza Spagnola esprime al meglio le sue caratteristiche quando assume una posizione piuttosto
bassa sul posatoio, formando un angolo inferiore ai 45°. Questa posizione per la verità aiuta anche a mascherare un poco i difetti di zampa troppo lunga, però ritengo che sia decisamente più bello da vedersi un soggetto con zampa lunga e corretta posizione che uno con zampa corta e portamento troppo eretto. Lo standard è ovviamente irraggiungibile e soprattutto contempla un soggetto in cui le proporzioni corporee sono armonicamente distribuite, il lavoro di selezione deve essere orientato a riprodurre soggetti il più vicino possibile allo standard, ma soprattutto, opinione personale, a riprodurre soggetti armonici nel loro complesso.

La selezioneNell'assortire le coppie cerco sempre di compensare oltre alle caratteristiche di forma, taglia e posizione anche quelle relative al piumaggio e alle zampe, ad es. un brinato che abbia zampe lunghe è a mio giudizio da scartare, perché questa caratteristica è facilmente riscontrabile negli intensi, accoppiando due soggetti lunghi di zampa si otterranno figli con lo stesso difetto, da scartare. Penso anche che intenso e brinato abbiano caratteristiche proprie ben definite, è infatti tipico dell'intenso, proprio perché a piumaggio corto, il collo ben separato dalle spalle, così come è tipico del brinato la zampa corta con tibia (coscia?) quasi invisibile, nell'assortire le coppie cerco dunque sempre di accoppiare intensi, con caratteristiche da intensi, con brinati, con caratteristiche da brinati, mai ad es. brinato con zampa lunga con intenso senza collo, otterrei solo scarto. Allo stesso modo ritengo, ma tengo a precisare che queste sono solo osservazioni personali derivanti da pochi anni di allevamento, che nella Razza Spagnola lipocromici e melaninici siano due concetti distinti, nella stragrande maggioranza dei casi i verdi si distinguono per ottimo piumaggio e spesso taglia piccola, ma non eccellono nella forma del corpo, nella testa piccola e nel collo fine e separato dalle spalle, che anzi spesso sono ampie.
Seleziono solitamente in consanguinità, spesso accoppiando tra loro fratellastri di madri diverse e stesso padre, ho infatti l'abitudine di usare pochi maschi, destinando a ciascuno 3,4 o anche 5 femmine. A volte accoppio tra loro anche 2 fratelli, soprattutto se questi sono entrambi soggetti di qualità, l'anno successivo accoppio i figli di questi con soggetti di altra linea ottenuti con lo stesso principio, in linea di massima diciamo che accoppio tra loro i soggetti che ritengo più idonei, più compatibili tra loro e comunque solo e sempre soggetti sani. Ho sempre seguito questo criterio
, anche con gli spinus. Frequentando le mostre si ha la possibilità di conoscere altri allevatori, confrontarsi e ammirare soggetti interessanti, quando acquisto un soggetto che ritengo possa essere utile al miglioramento del mio ceppo perché in possesso di una determinata caratteristica, lo accoppio a uno dei migliori miei soggetti e accoppio poi i figli ottenuti tra loro, al fine di creare un'altra linea da cui poi tornare sulla mia linea di partenza, a volte i risultati sono buoni altre volte no, la selezione non è purtroppo un processo lineare.
Il colore che allevo principalmente è il giallo, come
ho scritto in precedenza, ritengo che i gialli, e i loro pezzati, siano più attraenti per la forma del corpo sottile, del collo che stacca bene da spalle strette, in sostanza diciamo che rappresentano meglio la mia idea di come la Razza Spagnola dovrebbe essere e a questo ideale mi ispiro in realtà senza porre grande attenzione al colore, che in allevamento abbia più gialli che verdi dipende, penso, proprio da questo.

Qualche nota d'allevamento

Quando si parla di Razza Spagnola, l'argomento che ritorna regolarmente è quello legato alla grande propensione all'allevamento tanto da essere spesso impiegati come balie anche di razze di grossa mole. Questo è vero, ma solo in parte, la Razza Spagnola ha origini comuni con il timbrado, considerato da molti allevatori di razze difficili di canarini ma anche di indigeni, come il miglior imbeccatore in assoluto, e alleva molto bene, soprattutto quei soggetti non particolarmente selezionati nel rispetto dello standard. Lo standard però ci descrive un canarino con caratteristiche anatomiche che non si conciliano felicemente con capacità riproduttive fenomenali, è infatti raro, almeno nel mio allevamento, che ci siano femmine capaci di deporre più di 4 uova per ciclo, tuttavia si può dire che alleva bene così come altre razze di canarino. Pur essendo comunque una razza robusta, ho notato una certa delicatezza nelle femmine proprio durante la deposizione, ho verificato infatti in più occasioni difficoltà a deporre il 4° uovo, la ritenzione è infatti una delle cause di maggior mortalità ed è per questo che tengo sempre femmine di scorta.

Le esposizioni

Tutti i canarini continuano a svilupparsi anche dopo la muta, tanto che in alcune razze, in cui sono richieste forme piene o taglia grande, è preferibile esporre soggetti nati nel primo nido, per la Razza Spagnola è il contrario, il periodo ideale per apprezzarne la qualità è quello immediatamente successivo alla fine della muta. Una volta svezzati ho l'abitudine di porre in gabbie singole i soggetti che presentano caratteristiche interessanti, questo è utile per scongiurare il pericolo di perdita di penne dovute a litigi, cosa non rara considerato il temperamento di questa razza e da evitare per quanto possibile, poiché infatti la penna ricresce almeno di 5 mm più lunga, con conseguente allungamento del soggetto. Considerate le caratteristiche della razza, alimento i miei soggetti evitando che ingrassino e fornisco dunque una alimentazione a basso tenore di proteine e grassi. Durante la muta fornisco una miscela composta quasi al 90% da scagliola e poi mele, carote, cetrioli, camelina sativa detta anche gold of pleasure, seme grasso ricco di zolfo e quindi utile alla formazione delle piume e penne, che assumono lucentezza e sericità, non fornisco pastone ai novelli, agli adulti poco, vitamine nell'acqua di bevanda una volta la settimana. La Razza Spagnola non necessita di particolare addestramento, è invece importante che il soggetto da esporre sia ragionevolmente tranquillo nella gabbia da mostra, i movimenti dovranno sì essere vigorosi, continui, ma è importante che non sbatta contro le sbarre e per questo è utile isolarlo in gabbie singole per tempo, meglio se poste in zone di passaggio e preferibilmente in basso, infatti in questo modo il soggetto assume una posizione corretta per la curiosità con cui osserva tutto quel che gli accade vicino.

Conclusioni

La Razza Spagnola è un canarino che a mio giudizio può essere allevato da tutti, sia dai novizi per il fatto che non richiede nulla di particolare sia dagli allevatori più esperti. Ritengo infatti che non esista nulla di semplice e che per ottenere risultati importanti occorra sempre molto impegno, molto lavoro e anche una buona dose di umiltà, questo anche nell'allevamento dei canarini quando condotto nel rispetto di uno standard. La Razza Spagnola pare vivere una stagione di grande popolarità, lo dimostrano il numero di ingabbi alle internazionali di R.E. e di Bari oltre al C.I. e la buona qualità media raggiunta, inoltre è aumentato il numero di allevatori, soprattutto giovani e questo è sicuramente positivo e bene augurante per il futuro e giovane è l'età media dei soci del Club Italiano Razza Spagnola, di cui sono socio fondatore.
Grazie a tutti, ad Alcedo per la possibilità che mi ha dato di far conoscere questa splendida razza e grazie a quanti hanno avuto la pazienza di leggerle.

Testo di Vittorio Paramatti

Articolo gentilmente concesso da Alcedo
www.alcedoedizioni.com

Club Italiano Razza Spagnola