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La razza spagnola

Tratto da Uccelli n. 3/2004

 

Tra le razze di forma e posizione liscia, la razza spagnola è spesso considerata una razza facile, personalmente ritengo sia più corretto definirla semplice dal momento che non presenta particolari caratteristiche estetiche anche se è comunque un vero e proprio rompicapo ottenere soggetti rispondenti ai dettami dello standard perché alla struttura esile e slanciata occorre unire zampe corte e piccole e una posizione leggermente più bassa rispetto ad altre razze. Chi alleva questo canarino sa bene quanto sia difficile raggiungere tale risultato. E' comunque una razza semplice nel senso che è dotata di sobria eleganza, di grande rusticità e ottima predisposizione all'allevamento. Sicuramente il grande successo che sta riscuotendo in tutta Europa ed America Latina si deve proprio alle sue doti riproduttive sia per l'utilizzo come balia di razze difficili sia per il vantaggio di poter scegliere ogni anno i futuri riproduttori tra i molti novelli svezzati. E' certamente un canarino ideale per i novizi che abbiano il desiderio di partecipare ai concorsi per il motivo che non necessita di particolari cure né in allevamento né durante la preparazione alle mostre, molto meno impegnativo ad esempio di un canarino di colore bianco, perché se è vero che chiunque può ottenere soggetti di grande pregio è ancor più vero che pochi sono veramente capaci di presentarli alle esposizioni nelle condizioni di candore assoluto e piumaggio perfetto.
E' un canarino che può dare grandi soddisfazioni anche ad allevatori esperti nell'allevamento di razze più sofisticate perché suscita simpatia, sa farsi apprezzare per la sua vivacità, la robustezza, l'indole, accompagnate, addirittura esaltate dalla taglia minuta. Ed è proprio la taglia uno dei temi più dibattuti ed una delle voci più importanti dello standard. Occorre però fare attenzione e leggere bene i criteri di giudizio, personalmente ritengo che il punto
che più di altri ci può chiarire le idee sia quello relativo alla procedura di giudizio, che recita: "Una prima scelta sarà effettuata osservando il canarino dall'alto eliminando quelli con le spalle larghe ed il corpo non sufficientemente sottile. Dopo di che si osserverà la taglia." Le voci che compongono lo standard sono diverse, taglia e corpo sono le più importanti, 25 punti ciascuna. Da questo penso si possa evincere che nella selezione così come nel giudizio si debba dare alla taglia il peso che merita, dopo avere però osservato il corpo o meglio la forma. La rs è infatti un canarino di forma e posizione e non un canarino di taglia quindi dobbiamo ricercare in primo luogo una forma e una posizione che ci permettano di identificarlo come tale. Le dimensioni richieste per gloster, fife,hoso e rs sono identiche, ma ciò che distingue ciascuna di queste razze tra loro è la forma del corpo e la posizione assunta sul posatoio. La razza spagnola si caratterizza per avere il corpo sottile ed affusolato, spalle strette, diritte e non spioventi, petto stretto. La colonna vertebrale deve essere diritta, spalle, schiena e coda devono dunque essere sulla stessa linea, ad una struttura corporea di questo tipo devono aggiungersi testa piccola, stretta, non troppo schiacciata, e collo ben staccato dal corpo, le zampe siano corte, soprattutto la coscia, il piumaggio lucido, ben serrato, la posizione leggermente inferiore ai 45°, la taglia minuta. Per arrivare a questo risultato ci sono voluti decenni di selezione, partendo da ibridazioni con il verzellino e il canarino selvatico, i cui tratti salienti, positivi come la taglia minuta e le zampe corte e negativi come invece la forma tozza, l'assenza di collo, la testa piatta e grossa, si riscontrano principalmente nei ceppi di verdi. Successivamente alcuni allevatori si orientarono nella selezione di soggetti dal corpo più sottile, ricorrendo ad altri meticciamenti, sicuramente anche con l'hoso, da cui derivano i difetti relativi a posizione e zampa lunga. Le due linee selettive erano dunque accomunate dalla ricerca di un canarino di taglia ridotta, vivace, rustico, ma con caratteristiche differenti tra loro se non opposte. Queste linee si potevano identificare in modo molto semplice per il fatto che la più antica era rimasta fedele anche al colore originario ovvero il verde, la seconda al contrario privilegiava l'allevamento di soggetti più slanciati, che erano in prevalenza gialli. Dunque due linee selettive, due colori, due concetti opposti. In Spagna la diatriba è rimasta viva per molti anni e forse in misura meno accentuata lo è ancora oggi, spesso ai concorsi spagnoli è quasi sempre il giallo ad aggiudicarsi il primo premio perché spesso il verde è guardato e giudicato con sospetto. Senza entrare nel merito della discussione penso si possa però apprezzare l'onestà delle ragioni delle due parti, dicendo che l'origine è comune ed è rappresentata dall'accoppiamento di canarino domestico, canarino selvatico e verzellino tra di loro, in seguito per poter inserire e fissare altri caratteri, estranei all'ancestrale, come il collo ben evidente, la testa piccola ed il corpo sottile i gialli erano i più adatti. Tuttavia, proprio lo standard alla fine ha reso giustizia al lavoro di selezione condotto in direzioni opposte per il semplice motivo che fonde in un unico soggetto le caratteristiche peculiari di entrambe: taglia minuta, corpo esile, zampe corte, collo ben separato dalle spalle, testa piccola. Oggi è possibile vedere ai concorsi, soprattutto ai più prestigiosi, in Spagna così come in Italia ed anche in Francia e in Germania, canarini di razza spagnola di grande qualità e di diversi colori. Lo standard per quanto rappresenti un ideale irraggiungibile ci è di grande aiuto per quanto riguarda la selezione del nostro ceppo, il problema è saperlo interpretare correttamente con serenità per avvicinarsi il più possibile alla perfezione , ma sempre operando con buon senso per ottenere soggetti che siano armonici nel loro complesso. A parte qualche eccezione, tra i soggetti presenti ad una mostra non esistono grandi differenze di taglia, intesa come lunghezza del canarino in sé, esistono invece enormi differenze per quanto riguarda l'equilibrio tra tutte le voci contemplate nello standard, questa differenza, questa impronta è il gusto dell'allevatore è ciò che identifica un ceppo, una linea selettiva.

Testo di Vittorio Paramatti

Articolo gentilmente concesso da Uccelli www.uccellibis.com

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