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IL SOLITO PROBLEMA: TAGLIA E CORPO

In uno degli ultimi numeri di Italia Ornitologica è apparso un simpatico articolo: "Tag1ia e corpo sono cose diverse!". Sono stato attratto dall'enfasi del punto esclamativo, anche se in verità ricordavo che era già stato scritto e ripetuto che "la taglia rappresenta la mole nel giusto ed armonico rapporto di tutte le sue parti". Comunque l'Autore puntualizza che nel corpo di un canarino si distinguono "tre assi...longitudinale...trasversale...sagittale" che "presi a due a due...generano i piani...frontale...sagittale...trasversale" per cui "la taglia è una grandezza a tre dimensioni (lunghezza, larghezza, profondità)", che "rende l'idea del volume totale del canarino". E tutto questo sarebbe in regola con la geometria dei solidi, se ben ricordo. E prosegue: "un Gloster è un canarino di piccola taglia mentre lo Scotch è...di grande taglia, eppure...hanno lo stesso volume...parimenti il Gloster e la Razza Spagnola hanno la stessa lunghezza, ma i loro volumi sono diversi". E anche questo è chiaro. In sostanza sembra di capire che l'A. identificherebbe la taglia con il volume, per cui conclude "quel che conta sono le impressioni generali che il giudice ha in merito al volume...laddove per impressioni intando quel che oggi, impropriamente, si definisce taglia".

A questo punto mi si sono confuse le idee e mi sono sorti dei dubbi. In FPL i parametri dimensionali entrano in diversi considerando: taglia, corpo, forma, spalle, testa e simili. E' stato scritto e ripetuto che la "taglia" ha come indice la lunghezza. Se non accettiamo questo, quale altro termine mettiamo al posto di “taglia” in centimetri, forse "volume" in centimetri cubici (impossibile, dice giustamente l'A.) oppure "peso" in grammi, o cosa altro? E come lo aggettiviamo: piccolo, grande, sottile, grosso, smilzo, ciccione, o come? Oppure adottiamo il sistema "small., medium, large" con relative sottoclassi, o le "taglie conformate" come per gli scheletrici e gli obesi, o il sistema dei modelli Burda, che per definire una taglia valutano almeno dieci parametri? Ed a questo punto, dopo aver utilizzato tutte le misure per il considerando "taglia" o come lo vogliamo chiamare, cosa rimane per il considerando "corpo" e/o "forma": la pura silhouette, o neppure quella? Oppure infine vogliamo abolire la distinzione taglia-forma-corpo, mettendo insieme tutto quanto è misurabile in un unico maxi-considerando?

Chiedo scusa per i punti interrogativi: evidentemente stavo scherzando, ma il problema invece è serio: esiste già tanta confusione, che non sembra il caso di aggiungerne altra.

In realtà, come è evidente, e come si ebbe già modo di dire e scrivere, la "taglia" intesa come lunghezza è l’unica voce per la quale si cita la dimensione reale, in centimetri, e non i rapporti reciproci fra le diverse altre dimensioni, che entrano nella voce "corpo" e/o "forma" e simili, per le quali si usano indicazioni generiche come grande, largo, arrotondato, pieno, oppure piccolo, stretto, sottile, fine, ma sempre senza alcuna indicazione di misure reali in centimetri. Si potrà discutere se nei criteri di giudizio l’ordine ed il peso specifico dei diversi considerando dimensionali siano corretti o da modificare, ma "taglia" espressa in centimetri è una delle poche cose semplici e chiare che abbiamo, perchè dobbiamo privarcene per amore di geometria?

Quando poi al fatto, citato dall'A., che le curve della colonna cervicale possano far variare la lunghezza totale dell’uccello, lo stesso A. ricorda giustamente che la "lunghezza si giudica in posizione di lavoro". D’altra parte anche l’uomo, con le sue brave lordosi e cifosi, viene misurato in piedi, e non seduto o dormiente, magari in posizione fetale.

Se nei criteri di giudizio esistono i due condiderando "taglia" e "corpo-forma" significa che si intendono due caratteristiche distinte. A parte la lunghezza, tutti gli altri diametri, nelle diverse sezioni, nei diversi rapporti, definiscono la forma del corpo, per cui un Gloster non sarà mai uno Scotch o uno Spagnolo, e tanto basti. Ogni altra elaborazione geometrica, anche elegante e stimolante, come quella dell'A. citato, mi permetto di considerarla non indispensabile e potenzialmente sviante.

Per il nostro canarino di Razza spagnola, che tanto ci appassiona, nei criteri di giudizio FOI le definizioni di. "taglia" e "corpo" sono di una chiarezza cristallina. Si può discutere, come si discute, se sia da privilegiare un canarino cortissirno, oppure strettissimo di spalle, ma che la "taglia" si definisca con la lunghezza, e che i diametri trasversali siano di pertinenza del "corpo", non ci sono dubbi. A mio avviso, mi ripeto, la lunghezza, proprio perchè più facile da definire e da valutare, deve rimanere prioritaria, ed al minimo della specie, ai. fatidici 11 centimetri, con penalizzazioni per lunghezze superiori, e defininizione di "fuori taglia" oltre una lunghezza massima accettabile, intorno ai 12,5 centimetri. Forse non è completamente realistico, ma è sicuramente un traguardo per il futuro, ed un deterrente per il presente, a scanso di vedere Spagnoli sottili come una matita, ma lunghi una spanna.

Tuttavia, poichè nel nostro Club regna l’amicizia ed io felicemente non ho vincoli di parrocchia o di mercato, ben venga anche uno Spagnolo più lungo ma ben stretto, con la voce "corpo" messa per prima e con maggiore peso specifico, se si trova un accordo generale. Fra di noi, davanti ad un canarino, abbiano sempre trovato una forma d accordo, punto più punto meno. Magari abbiamo definiti poco comprensibili certi giudizi, ma vai a sapere come stava il canarino ed il giudice al momento del giudizio, e tanto ci è sempre bastato.

In conclusione, pur concedendo che taglia e lunghezza non siano perfettamente ed esattamente sinonimi, non sembra il caso di andare oltre: basta che le regole siano chiare ed i giudizi trasparenti. Come si dice, le opinioni sono sempre opinabili, per cui giudichi chi può, e decida chi deve. E buoni canarini a tutti.

Luigi Tagliani

Club Italiano Razza Spagnola